Come un fulmine a ciel sereno, domenica sera,   il Presidente Riccardi, in un comunicato giunto in redazione della conosciutissima e popolare  trasmissione  televisiva “Punto Sport” di Tele Universo, rassegnava le proprie dimissioni dall’incarico di Presidente della società ASD AQUINO.

La lettera recitava quanto segue:

A seguito delle inopinate e sconcertanti decisioni assunte dal giudice sportivo e dalla commissione disciplinare territoriale, che hanno deliberato la ripetizione della partita Aquino Real Tecchiena del 06.01.2010, che pure era stata sospesa al 38° del primo tempo sul risultato di 1 a 0 per l’Aquino , perché l’arbitro, come recita lo stesso comunicato del giudice sportivo, “veniva accerchiato e spintonato dai giocatori del Tecchiena e veniva trattenuto con forza dall’assistente di parte” e gli ha di fatto impedito di esercitare la sua funzione,  in segno di protesta mi vedo costretto a rassegnare le dimissioni da Presidente dell’ASD Aquino fino a quando non sarà restituita credibilità a questo sport al quale tante persone, per pura passione e con grandi sacrifici non solo economici, dedicano grande impegno e tempo importante della loro vita personale. Per chi, come il sottoscritto e la società che mi onoro di rappresentare, lo sport è prima di tutto e più di tutto una pratica che deve ispirarsi ai principi del diritto e dell’etica, del rispetto della legalità e della correttezza, quelle decisioni appaiono prive di qualsiasi fondamento giuridico, diseducative, beffarde e provocatorie e di fatto legittimano la violenza seppur lieve come efficacissimo mezzo per impedire la sconfitta. Infatti le aberranti sentenze di cui sopra sanciscono un principio che offende l’intelligenza e la coscienza, e che fa rabbrividire ogni persona di buon senso. Tutto questo mentre tutte le altre istituzioni predicano ad alta voce l’assoluta necessità di bandire la violenza dai campi di calcio. Ma evidentemente gli organi giudicanti del calcio dilettantistico non hanno orecchi per sentire o ci viene il sospetto non vogliono sentire. A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno più importante di me, ma spesso ci si indovina. A buon intenditor  poche parole.

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