Il Consigliere Comunale Enrico De Clemente mette in evidenza una serie di problemi che attanagliano il proprio paese e pertanto afferma: “ Aquino è una ridente cittadina abitata da gente genuina e laboriosa e storicamente fu un importante centro commerciale e produttivo lungo la Via Latina. Negli ultimi 20 anni, però, nonostante la felice collocazione sulla direttiva Roma-Napoli, l’ attraversamento dell’ autostrada del Sole, della via Casilina, e di ben due tratte ferroviarie e soprattutto nonostante la fisionomia pianeggiante che dolcemente la caratterizza, non ha avuto quello sviluppo urbanistico ed economico che era facilmente auspicabile. Basti pensare che dal censimento demografico del 1991 ad oggi, il nostro paese ha pressoché lo stesso numero di abitanti, cioè poco più di 5000 unità, numero tra l’ altro oggi condizionato anche dalla presenza degli stranieri. La cittadina quindi non cresce da decenni e le ragioni sono sicuramente da ricercare in cause ambientali e sociali e soprattutto in scelte urbanistiche fortemente penalizzanti. Non ultima, la proposta di piano regolatore redatta nei primi mesi del 2008 destinata oramai ad essere annullata poiché ritenuta dalla Provincia non congrua e inattendibile. Infatti in tale proposta di piano regolatore sono state evidenziate delle aree edificabili spropositate per lo sviluppo di un paese di cinquemila abitanti oltre a mancare l’ edilizia economica e popolare. Quindi tutto da rifare e speriamo che il percorso per la redazione di una nuova proposta sia intrapreso al più presto dall’ Amministrazione, anche se mi risulta che tale situazione di stallo è oramai nota da più di un anno. Certamente quelli maggiormente penalizzati da questa situazione gravosa sono i giovani di Aquino che, volendosi sistemare, sono costretti a trasferirsi nei paesi limitrofi, data l’ impossibilità di poter realizzare un’ abitazione nel proprio paese di origine e dato l’ elevato costo delle poche nuove case realizzate, senza poi parlare degli affitti, oramai giunti alle stelle. E a pensare che la realizzazione di nuove case, l’ individuazione di un’ area industriale e la realizzazione di un piano di insediamento produttivo lungo la Casilina, avrebbe costituito una linfa vitale per le entrate del bilancio, tra l’ altro molto sofferente dell’ Ente. Situazione economica del Comune che sta penalizzando il paese da tutti i punti di vista tanto che la qualità della vita è oramai diventata pessima. Le attività commerciali sono costrette spesso a chiudere; nelle scuole mancano i servizi primari quali la carta igienica, i gessi, i fogli e la manutenzione ordinaria degli immobili; la viabilità urbana è indegna, con strade da terzo mondo, alcune veramente ai limiti della praticabilità con buche grandi come crateri. E ancora, le strutture sportive sono insufficienti ed inadeguate, basti vedere la penosa vicenda legata alla mancanza di fondi per la prosecuzione dei lavori per il nuovo palazzetto dello sport, che spero non diventi in futuro una “cattedrale nel deserto”, come purtroppo tante ve ne sono in giro per l’ Italia. Il vallone, come tante altre aree verdi, è stato da sempre poco sfruttato e ora è praticamente abbandonato a se stesso. In giro circola poca gente, e nonostante le bellissime attrattive storiche del nostro paese non si fa nulla per far sì che i turisti raggiungano sempre più il nostro paese. E a tal proposito, basterebbe pensare che la presenza cospicua di visitatori oltre a rendere meno monotone le giornate aquinati con nuove presenze e a dar lavoro a giovani guide turistiche, porterebbe ricchezza per ristoranti, bar, negozi di souvenir etc, etc,. E poi, cosa fondamentale, manca sempre più il lavoro per i giovani che spesso sono colti da seri momenti di depressione, perché non si sentono realizzati. Infatti, gli imprenditori per i propri investimenti non prediligono il nostro paese da tempo soprattutto per la mancanza di un’ area industriale. E’ con grande tristezza che elenco questa serie di problematiche oggettive che attanagliano il paese ma purtroppo la staticità e l’ immobilismo regnano indisturbati in questa Amministrazione che al contrario pensa a festeggiare uno scampato scioglimento del consiglio, tra l’ altro frutto di incompetenza e approssimazione nella redazione del bilancio. Concludo dicendo che i problemi sono davvero tanti e spesso sono il risultato di errate strategie amministrative del passato. Al contempo spero che Aquino si possa risollevare sia demograficamente che economicamente, ristabilendo così quel dominio indiscusso che prima avevamo nei confronti dei paesi limitrofi. Me lo auguro di tutto cuore ma l’ Amministrazione deve cambiare rotta e decidersi ad assumere sempre più una visione manageriale per la soluzione dei problemi di bilancio e del paese”.