Dichiarazione in consiglio comunale di Marco Iadecola: “Nella seduta del Consiglio comunale di Aquino del 19.10 2009 si è assistito all’epilogo di una farsa amministrativa tutta giocata sulla pratica protratta dell’illegalità. La storia pregressa della giunta Grincia, in questa consiliatura, è stata un fitto susseguirsi di clamorosi errori contabili in atti fondamentali per l’attività finanziaria del Comune, di gravi violazioni dei principi democratici, di mancato rispetto delle norme statutarie, di un’azione politica latitante e confusionaria, che puntualmente e rigorosamente il Coordinamento delle opposizioni e il sottoscritto, in qualità di capogruppo di “Aquino città futura”, hanno dovutamente segnalato all’opinione pubblica e agli organi di controllo. Ma quel che la maggioranza è riuscita a compiere nella fase che ha preceduto l’ultimo Consiglio, in ordine alla elaborazione e alla presentazione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2008, supera ogni immaginazione, dando luogo ad un vero e incredibile capolavoro di inosservanza delle più elementari norme che presiedono alla elaborazione degli atti di governo, dando corpo ad un mostro giuridico-amministrativo ipotizzabile solo nella repubblica delle banane, ovvero in una civiltà che si erge a negazione di ogni diritto.
Si pensi solo al fatto 1) che i Consiglieri, i quali, com’è noto, hanno inderogabile e non comprimibile diritto all’acquisizione degli atti non meno di 20 giorni prima della data della seduta del Consiglio, in realtà, benché ne abbiano fatto richiesta scritta, non hanno avuto alcunché a loro disposizione; 2) che il Revisore dei conti non è stato in grado di poter formulare sui documenti contabili alcuna relazione tecnica, che costituisce atto obbligatorio per rendere legittima l’eventuale delibera; 3) che manca il parere e il visto di regolarità contabile del Responsabile del Servizio finanziario, anch’essi obbligatori.
E’, poi, accaduto anche qualcosa che appartiene, con maggiore pertinenza, all’ambito del teatro dell’assurdo, come il fatto di ricevere, il 16 ottobre, a tre giorni dalla data del Consiglio, una notifica in cui mi veniva comunicata la “messa a disposizione degli atti relativi al consuntivo 2008”, tranne poi, a verificare, con nota scritta, che non c’era nulla da visionare, così come, alcune ore dopo, sconsolatamente, ha dovuto registrare il collega avv. Carlo Risi.
Ma l’assurdo degli assurdi si è avuto pochi minuti prima di iniziare (in ritardo) il Consiglio, allorché è stata notificata ai consiglieri una comunicazione del Revisore dei conti, che ribadiva la impossibilità di redigere il suo obbligatorio parere in assenza di atti reiteratamente richiesti e mai consegnatigli. Va sottolineato che il Revisore dei conti ha venti giorni di tempo per poter formulare il suo parere che, a sua volta, deve essere messo a disposizione dei consiglieri, insieme agli altri atti, non meno di venti giorni prima della seduta del Consiglio.
Tutto questo senza entrare nel merito del Rendiconto, non essendovi alcun atto al riguardo; il che la dice lunga sul timore che il delegato al bilancio, il consigliere La Starza, aveva di far esaminare per tempo i suoi maneggi contabili.
Ma, ormai, non vi è più nulla da esaminare: lo scempio legale e contabile, di cui egli e la giunta Grincia si sono resi protagonisti dallo scorso aprile, ha decretato la fine della maggioranza che aspetta solo di essere formalizzata dagli organi di controllo. Sta di fatto che, nonostante le numerose conclamate e documentate illegittimità, ufficializzate e verbalizzate anche in pieno Consiglio dal Segretario Comunale, quale garante della legalità, in spregio alla legge e al buon senso, la maggioranza, ridotta a dieci unità, per la coraggiosa e documentata dissociazione del Consigliere Enrico De Clemente, ha ritenuto di approvare il punto all’ordine del giorno, sperando di sopravvivere ancora qualche giorno. Ma, per il bene di Aquino e della collettività, è opportuno sospendere ogni pratica di accanimento terapeutico e mandare a casa la giunta della diarchia Grincia-La Starza. Devo esprimere, tuttavia, il rammarico nei confronti degli altri consiglieri di maggioranza che, in silenzio e per puro spirito di gruppo, senza valutare la validità della procedura e le conseguenze dell’approvazione del rendiconto 2008 e della salvaguardia 2009, hanno condiviso anche l’estremo atto di palese e reiterata illegalità perpetrato, per loro tramite, ai danni del diritto e degli elettori. ”
Dichiarazione in condiglio comunale di Libero Mazzaroppi ”
Qualche giorno fa leggevo un articolo su un giornale che iniziava così: “niente di nuovo sotto il sole”. Questa frase può benissimo introdurre l’analisi di oggi ad una serie di atti che ancora una volta, stavolta più di ogni altra, non esistono. Il canovaccio è oramai stantio e ripetitivo, infatti ad Aquino, per l’ennesima volta, viene disattesa e violata la norma. Viene da chiedersi cosa facciamo qui. Sia il conto consuntivo 2008 che il riequilibrio e la salvaguardia in discussione in questa seduta consiliare non sono altro che carta straccia. Se il sindaco ed il suo delegato la starza li sostituissero con il menù di un qualsiasi ristorante della nostra zona la sostanza non cambierebbe.
Oggi, quindi, praticamente stiamo discutendo ed analizzando un menù al più un listino prezzi di una bancarella del mercato domenicale. Due atti fuorilegge, figli di una gestione fallimentare e disastrosa, prodotti ultimi di una scellerata ed inesistente programmazione economica, finanziaria e politica che non ha precedenti ad Aquino e che ha ridotto la Città ad un colabrodo, che l’ha portata, come avevamo previsto e come si è puntualmente verificato, in così breve tempo al tracollo.
Ancora una volta, documenti falsi, bugiardi, dove si danno per visti e si richiamano atti obbligatori che invece non esistono, che ovviamente i consiglieri non hanno potuto analizzare visionare.
Avete inventato cifre, nascosto debiti fuori bilancio, in modo tale da calpestare i diritti dei consiglieri, ma soprattutto i diritti dei cittadini di Aquino. Una strategia, la vostra, dettata dall’incapacità di fare le cose per bene e di amministrare seriamente, in maniera competente, senza trucchi e senza inganni, ma soprattutto nel pieno rispetto delle norme e della legge. Legge che, puntualmente, disattendete ogniqualvolta si approssima la scadenza, la stesura e l’approvazione di uno strumento economico e finanziario. Da quando Grincia ha rivinto le elezioni, è impossibile dimostrare il contrario, c’è una costante fissa che oramai è diventata una innegabile certezza per ognuno di noi: IL PRINCIPIO CHE LE REGOLE E LE NORME SI POSSONO VIOLARE A PIACIMENTO DEL SINDACO, questa E’ LA LINEA GUIDA DEL SUO OPERATO AMMINISTRATIVO E POLITICO. Ma noi non ci pieghiamo o accettiamo supinamente questo dettame, noi lo combattiamo con tutti i mezzi leciti che la norma ci mette a disposizione ed in tutte le sedi possibili. Noi, in questi giorni, abbiamo sollecitato molto l’amministrazione invitandola a correggere le storture ma i nostri inviti sono, come al solito, stati disattesi. E’ ovvio che se ci sarà leggerezza e superficialità anche nel giudizio odierno, se i consiglieri non prenderanno atto di una ragione e di una serie di verità certificate, non esiteremo un solo istante ad agire. Il principio che ho appena citato (è cioè che per Grincia le norme si possono violare tanto non succede nulla) farà i conti con la nostra determinazione e con l’unico metro di giudizio che rimane a tutela della democrazia: tutti gli atti saranno sottoposti all’attenta ed accurata valutazione dell’autorità adita e competente, cui li sottoporremo nella piena consapevolezza che le nostre istanze troveranno un giusto ristoro. Se gli atti sono viziati chi ha sbagliato pagherà. Volete approvare a tutti i costi, costi quel che costi, nonostante le evidenze contrarie, segnalate dal segretario, dal revisore, perché siete, ancora una volta, vittime del tentativo, sistematico, ed addirittura, pianificato di restare in carica e per soddisfare la sfrenata ossessione di un sindaco che disprezza la volontà della legge.
Vedete queste non sono chiacchiere. In tutte le occasioni possibili abbiamo affiancato alle nostre tesi, alle nostre sollecitazioni, alle nostre iniziative, prove incontrovertibili e, bisogna prendere atto, che abbiamo sempre, sottolineo sempre, avuto ragione noi.
In una situazione conosciuta, non celata, chiara a tutti, gli errori contabili continui, i bilanci falsi, i consuntivi anch’essi falsi ed illegittimi, specie se ripetuti a distanza di pochi mesi uno dall’altro, dovrebbero essere l’unico faro che illumina la rotta di ogni consigliere comunale che fa politica con serietà e che crede nella politica. E politicamente, uno solo poteva e doveva essere il metro di valutazione: far correggere (se possibile farlo) o bocciare questi atti che, è ovvio, non fanno altro che danneggiare Aquino. Inutile illuderci… nessun segno di rinascita, semmai un accanimento terapeutico oltraggioso che la Città non merita.
E’ stata indubbiamente pesata la capacità di resistere di un sindaco che pensa solo ed esclusivamente alle bande musicali, ad inveire (ed intimidire) sui giornali contro le madri ed i padri di famiglia, ma la sua incapacità di reagire alla crisi economica e finanziaria della città va bocciata, così come la sua atavica incapacità a risolvere i problemi non merita fiducia.
Basta cantare vittoria, si assumano la responsabilità il sindaco ed il suo fidato consigliere delegato, responsabili di questo disastro. Un sindaco che dopo 40 anni di attività amministrativa non conosce i tempi e le modalità di approvazione di un bilancio, di un consuntivo, di un riequilibrio, non sa bene quali gli atti da predisporre e continua a non rispettare le prerogative dei consiglieri comunali; poi si assuma la responsabilità la starza che materialmente, quale delegato al bilancio, lavora su questi atti da due anni (senza ascoltare consigli). Si continua e si continuerà ad abbaiare alla luna ed a dare le colpe al mondo intero, ma ci corre l’obbligo di fare qualche domanda:
chi li ha predisposti questi atti? – chi ne ha curato la regolarità?
si lavorano dentro o fuori del comune? – ci sono o no una serie infinita di falsità?
sono rispettati i tempi? – e le prerogative dei consiglieri e del consiglio?
Non bisogna essere insigni giuristi per comprendere e focalizzare la questione. E’ tutto falso, tutto illegittimo. Non c’è lo spazio in questi atti, se così possiamo definirli, per trovare una giustificazione per il sindaco ed il suo fidato delegato. O qualcuno è disposto a credere che abbiano ragione loro?
Riflettete colleghi consiglieri. Sapete bene che non ci fermeremo qui. Gli effetti pratici dei troppi errori e delle approvazioni forzate che siete stati costretti a fare non tarderanno ad arrivare, avevamo detto in ogni occasione di dibattito (e gli atti sono li a dimostrarlo) ed ora eccoli qui puntuali all’appuntamento con la storia. Vi chiedo di avere rispetto per la città, per la gente di Aquino e per voi stessi. In fondo andiamo a casa tutti e non bisogna farne un dramma e sarà la storia del prossimo futuro a dire chi aveva ragione. Ma ci vuole coraggio perchè nessuno vi obbliga a fare questa scelta.”