Articolo pubblicato per conto di Lorenzo.

Convocato il consiglio Comunale giovedì 16.10.2008 ore 10 con all’ordine del giorno: 1) Approvazione del Regolamento Comunale per l’alienazione degli immobili comunali; 2) Approvazione del conto consuntivo 2007;   3) Variazione di Bilancio; 4) Ricognizione degli equilibri di bilancio; 5) Riconoscimento dei debiti fuori bilancio; 6) Nomina Rappresentanti del Comune in seno al Consiglio dell’Unione Cinquecittà.  Pur non avendo ancora visionato gli atti inerenti le materie poste in discussione, visto che a tutt’oggi, benché richiesti non sono ancora pronti e quindi non  sono stati messi a disposizione dei consiglieri, mi astengo, dall’entrare nel merito delle proposte della maggioranza, e quindi ragiono su un dato ipotetico.  Ciò premesso, innanzitutto, è bene che i cittadini sappiano dell’esistenza di una possibile e molto probabile voragine, si parla di circa € 400/500.000,00, rappresentata dal c.d. “disavanzo”, cioè dalla differenza tra le somme a disposizione dell’amministrazione comunale e quelle necessarie ed indispensabili al corretto e regolare funzionamento dell’Ente. A giugno quando la maggioranza approvò quell’opera d’arte del “bilancio sbilanciato di previsione”, i conti non tornavano per uno sbilancio in entrata di € 12.500,00: (ci chiediamo: perché, oggi, c’è la predetta voragine?).  La risposta è semplice: a giugno si trattava di mere previsioni di entrate “sulla carta” e quindi la fantasia degli amministratori, in primis Sindaco e consigliere delegato al bilancio, si è sbizzarrita ad ipotizzare fantomatici aumenti delle entrate e inesistenti diminuzioni della spesa, oggi invece bisogna riequilibrare i conti del comune “cassa alla mano” ed il mondo incantato delle favole e delle utopie irrealizzabili (da noi puntualmente denunciate) lascia il posto alle risultanze fredde ed incontestabili dei “conti della serva”. Ove i conti ci dovessero confermare che il comune deve rinvenire circa 400/500 000,00 Euro e, secondo la legge, lo dovrà fare al massimo entro il 2010 e, quindi, in parte entro il 31.12.2008, in parte entro il 31.12.2009 ed in parte entro il 31.12.2010. questo ovviamente senza che il debito non aumenti. Data la situazione finanziaria dell’Ente, cosa farà Grincia?
Sono poche le soluzioni, sicuramente dovrà ammettere l’errore di calcolo fatto nel bilancio, poi dovrà Tagliare tutte le spese salvo quelle obbligatorie, ma non solo di quelle – a mio modesto parere – del tutto inutili o, se vogliamo, molto al di sopra delle nostre attuali possibilità, ad esempio quelle di rappresentanza o quelle per conferire la cittadinanza a Tizio o a Caio; quelle affrontate per mero diletto di qualcuno che sogna un quadro e lo compra, costino quel che costino il quadro, la cornice, il necessario restauro, gli inviti alla cerimonia di presentazione, le locandine di celebrazione regalate ai bambini delle scuole. Ma, ahimè!!, anche il Taglio di quelle che sarebbero opportune, se non necessarie, per rendere idonei servizi alla cittadinanza (es.manutenzione del patrimonio viario; bonifica di discariche; acquisto materiale didattico ed igienico per le scuole e quant’altro), così come quelle per rivitalizzare interi settori nevralgici della vita civica (servizi sociali, sport, cultura, associazionismo) Si ricorrerà probabilmente alla dismissione dei beni comunali cioè alla loro vendita all’asta in favore di qualche privato che risulterà aggiudicatario e che già pregusta l’affare, il tutto  ovviamente a detrimento della collettività, che, ad esempio, nel caso di specie, si vedrebbe privata della scuola a Filetti, storica sede di seggio elettorale per la contrada Filetti, Castelluccio, Canapine, o del Bosco Toccheto. Ulteriori entrate dovrebbero derivare dall’incremento sicuro e certo e nella misura massima consentita dalla legge delle imposte TARSU (incremento del 20% nel 2009 che diverrà 40% nel 2010), della ADDIZIONALE IRPEF (incremento dello 0,30% per l’anno 2009 che diverrà 0,60% nell’anno 2010 e basterà verificare la busta paga di febbraio 2009 per accorgersene della presenza di un corposo conguaglio 2007 e di un acconto calcolato sul reddito 2008) e delle tariffe di tutti i servizi a domanda individuale erogati dal Comune. E così cade anche l’ultimo tabù, l’ultima foglia di fico a protezione di una sempre più conclamata inettitudine ad amministrare questa città, da sempre in ogni sede (programmi elettorali, dichiarazioni consiliari allegate ai bilanci) brandita dall’attuale maggioranza, e dal Sindaco in primis, a giustificazione della propria incapacità a realizzare alcunché di buono per Aquino “…….però almeno non tocco le tasche dei cittadini, non aumento le tasse !!”  In sintesi, il risultato di una dissennata gestione delle risorse comunali imputabile in tutto e per tutto alla incapacità degli Amministratori in carica, ed in particolare della Giunta, e non certo ad altre fantomatiche ragioni che vi verrebbero di certo propinate, viene puntualmente traslato e trasferito sui cittadini, la cui tasche –già in sofferenza per la nota attuale e critica congiuntura economico-finanziaria– vengono ulteriormente insidiate da una amministrazione “satrapica” che sempre più pretenderà risorse, ma a fronte delle quali non erogherà alcun servizio. Anzi, per dirla tutta, i “furbacchioni” si sono soltanto “sospesi” l’indennità di carica fino al 31.12.2008, ma con il recondito proposito di ripristinarsela dal prossimo 1° gennaio, dopo che i cittadini avranno rimpinguato con i loro sacrifici le esangui casse comunali.    Ricordo il primo consiglio comunale nel maggio scorso ed in particolare il giuramento del Sindaco, allorché egli, nel pronunciare la formula di rito “Giuro di rispettare la Costituzione…” la integrò sua sponte proclamando solennemente “….e tutti i cittadini di Aquino”. E meno male che li rispetti, caro Sindaco…!!

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