Articolo pubblicato per conto di Franco Assante.

Il Consorzio affonda tra indennità, sprechi e… Non mi sono mai illuso che il Presidente del Consorzio di Bonifica Valle del Liri, rag. Franco Mastronicola, fornisse le notizie su quanto pubblicato sul numero precedente. E ciò per tre ragioni.
La prima: ammettere e riconoscere le gravi difficoltà finanziarie in cui versa il consorzio porrebbe in discussione la sua esistenza e poi indurrebbe i consorziati – e non soltanto loro – a chiedergliene le ragioni.
La seconda: far conoscere quanto percepiscono a titolo di indennità il Presidente, il suo vice, i consiglieri, i presidenti ed i componenti delle commissioni (non del tutto utili) ne potrebbe compromettere la loro credibilità e porrebbe il problema di una riduzione del numero dei consiglieri e delle retribuzioni loro corrisposte. Queste, secondo voci correnti, graverebbero sul bilancio per oltre 200.000 euro l’anno. Una somma ingente che potrebbe essere più utilmente utilizzata per le spese correnti, fra le quali il salario ai dipendenti che potrebbero correre il rischio di vedersi ritardato il pagamento degli stipendi, nonchè per il miglioramento delle attività cui il consorzio deve far fronte per fornire il miglior servizio ai propri associati.
La terza: è una ragione di carattere culturale. Il potere della politica e dei politici viene posto al di sopra di tutto e di tutti. I membri del Consiglio non si sottraggono a tali regole. La trasparenza, e quindi la conoscenza degli atti compiuti perché il cittadino sia messo nella condizione di controllare l’operato delle persone cui ha dato il voto, non è un obbligo o un dovere. Una concezione prevalente nel centro destra; come dimostra anche l’atteggiamento assunto dall’amministrazione Scittarelli che nega tali diritti con speciose argomentazioni giuridiche:
Anche la gestione economica dei due enti (Comune di Cassino e Consorzio) è molto simile: entrambi i bilanci sono al rosso; e tali restano anche quando, ad esempio, Scittarelli ed Abbruzzese (dotato quest’ ultimo anche di notevoli poteri di influenza sul Consorzio, visto che la maggioranza appartiene alla Coldiretti, di cui è autorevole dirigente) lo negano o diffondono voci di un risanamento che non c’è stato e che si tenta di realizzare con la vendita del mercato coperto di Cassino. Similitudini finanziarie e politiche che si intrecciano e che tanto danno hanno prodotto, e continuano a produrre, alle nostre terre. Non credete che sia ora di dire basta?

di Franco Assante

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